L’albero del riccio

Copertina ''L'albero del riccio''

L’autore.

Antonio Gramsci. Molti attribuiscono a Gramsci la celeberrima espressione “nel mondo grande e terribile”, ignorando che in realtà a pronunciare quelle parole è il saggio lama che Kim, il ragazzo protagonista dell’eponimo romanzo di Kipling, accompagna nelle sue peregrinazioni attraverso l’India. Trepidazione, ma, allo stesso tempo, immaginazione e irresistibile curiosità percorrono gli scritti gramsciani, sentimenti forti e contrastanti che raramente vengono associati con la complessa elaborazione teorica messa in atto dal pensatore sardo nel corso della sua detenzione. Eppure, come sostiene Raul Mordenti, i Quaderni del carcere andrebbero letti in contrappunto con le Lettere, come voci di una stessa scrittura in cui l’elemento privato esemplifica e rafforza la progettazione politica. L’ipotesi, secondo Giorgio Baratta, è che negli anni del carcere Gramsci, costretto a “sospendere e mettere fra parentesi l’esistente”, avvii nelle lettere un esperimento di freschezza che si coniuga con il rigore dei Quaderni, dove il vissuto incontra e si sposa con l’anelito a un futuro più libero e godibile. Proprio la godibilità, nel senso più ampio, sensuale e vichiano del termine, ci conduce alle fiabe, che costituiscono uno dei temi ricorrenti nella corrispondenza con i figli Delio e Giuliano. 

Le storie di animali in un ambiente rurale che oggi potremmo definire “incontaminato” non costituiscono solo una valvola di sfogo per la claustrofobia della detenzione, ma rientrano in un discorso più generale sul folklore e la cultura popolare, temi che Gramsci ritiene debbano essere “presi sul serio” perché stabiliscono un collegamento diretto con l’ideologia e il senso comune, su cui l’intellettuale sardo vuole intervenire per una genuina emancipazione. Le fiabe liberano la fantasia e Gramsci, anticipando le pratiche didattiche di un don Milani, intende sviluppare nei figli una fantasia “concreta” per “entrare in contatto intimo e comprendere la vita degli altri”. 

Dove fantasia e letteratura e il racconto delle fiabe va di pari passo con la raccomandazione di leggere Tolstoj, Dickens, Puskin – fra gli altri – non sono solo sintesi di prassi e teoria, ma segnano la via per “trovare la reale identità sotto l’apparente differenziazione e contraddizione, e trovare la sostanziale diversità sotto l’apparente identità”. Le fiabe insomma come strumento per capire l’esistente in tutta la sua suggestiva pienezza.

Dall’introduzione di Mauro Pala

 

Il libro.

Due bambini e diversi animali sono i protagonisti di queste fiabe che Antonio Gramsci scrisse per i suoi figli, Delio e Giuliano, e per la moglie Iulca.

Raccontano di ricci a caccia di mele, di secchielli con granchi e pesciolini, di battaglie tra corvi e gufi, di volpi furbissime alle prese con contadini e puledrini indifesi, di gioco della dama, di libertà nel disegno, di scuola e di figli che crescono, di uomini che cadono e risorgono, e fanno capire quanto sia importante lo studio della storia. 

Fiabe da leggere prima di dormire.

Bambini e animali

Animali, amici e nemici, alla ricerca del proprio modo di vivere. È ciò che Gramsci scriveva ai suoi figli dal carcere, in cui restò dieci lunghi anni. 

Qualunque animale può essere il protagonista di storie, nate nel buio della sua cella, che spiegano il mondo ai bambini con la lucidità con cui egli lo vedeva.

A volte con una chiara intenzione pedagogica, direbbero i pediatri ortodossi, ma preferisco pensare che rivivesse in queste storie le sue esperienze infantili e che sostituisse la vita familiare, che quasi non poté conoscere, con la complicità che ci si guadagna quando si condivide il racconto di aneddoti personali con gli amici, anche se in questo caso furono esseri amati, quasi sconosciuti per la distanza, il contesto di vita e l’età che li separavano da lui. 

Era un tentativo di avvicinarsi a loro, ovviamente, ma, oltre le storie della vita e delle avventure degli animali, c’era l’intenzione di mettere in comune con i figli, in un modo adatto ai bambini, la propria visione del mondo e dei suoi abitanti che in esso lottano, amano, ridono e soffrono.

Io non sono contro l’ossessione moderna così diffusa di riempire le ore libere dei figli con tutti i tipi di gare e di sport, non troppo almeno. Tuttavia, leggendo queste brevi favole di animali che scriveva Gramsci ai suoi figli, mi chiedo se non sarebbe utile per entrambi, genitori e figli, sostituire alcune di queste ore dedicate allo sport, con letture come queste, che, oltre a essere divertenti, suscitano la curiosità, ci parlano di movimenti dell’anima di esseri che non sono così lontani da ciò che siamo noi, almeno nell’immaginazione di Gramsci, delle loro lotte, dei loro gusti e delle condizioni in cui si muove la conoscenza negli esseri viventi, del modo di accettarsi o respingersi, in poche parole, di come si ingegnano per vivere in questo mondo che Gramsci avrebbe voluto migliore.

Dall’introduzione di Rosa Regàs

Autore/i: Antonio Gramsci

A cura di: Marcello Belotti

Illustratore: Claudio Stassi

Editore: Abbà

Edizione: Cagliari, novembre 2017

Pagine: 40 (illustrato)

Formato: 23 x 23 cm

Genere: Ragazzi

Supporto: Cartaceo

ISBN: 978-88-942411-1-2

Prezzo15 euro

DisponibilitàIn commercio

Rilegatura: Copertina rigida e cucitura filo refe

Peso: 380 gr.

Collana: Ragazzi

Lingua di pubblicazione: Italiano

Copertina ''L'albero del riccio''

VERSIONE IN SARDO

Autore/i: Antonio Gramsci

A cura di: Marcello Belotti

Traduttore: Giuseppe Corongiu

Illustratore: Claudio Stassi

Editore: Abbà, Icaria editorial

Edizione: Cagliari, novembre 2017

Pagine: 40 (illustrato)

Formato: 23 x 23 cm

Genere: Ragazzi

Supporto: Cartaceo

ISBN: 978-88-94211-2-9

Prezzo15 euro

DisponibilitàIn commercio

Presentazione: Rosa Regàs, Mauro Pala

Rilegatura: Copertina rigida e cucitura filo refe

Peso: 380 gr.

Materia: Testi letterari classici (riferiti a tutte le epoche)

Lingua di pubblicazione: sardo

Lingua originale: italiano

Copertina ''L'albero del riccio''

VERSIONE IN SPAGNOLO

Autore/i: Antonio Gramsci

A cura di: Marcello Belotti

Traduttore: Marcello Belotti

Illustratore: Claudio Stassi

Editore: Abbà, Icaria editorial

Edizione: Cagliari, novembre 2017

Pagine: 40 (illustrato)

Formato: 23 x 23 cm

Genere: Ragazzi

Supporto: Cartaceo

ISBN: 978-84-98888-08-9

Prezzo15 euro

DisponibilitàIn commercio

Presentazione: Rosa Regàs, Mauro Pala

Rilegatura: Copertina rigida e cucitura filo refe

Peso: 380 gr.

Materia: Testi letterari classici (riferiti a tutte le epoche)

Lingua di pubblicazione: spagnolo

Lingua originale: italiano

Copertina ''L'albero del riccio''

VERSIONE IN CATALANO

Autore/i: Antonio Gramsci

A cura di: Marcello Belotti

Traduttore: Marcello Belotti

Illustratore: Claudio Stassi

Editore: Abbà, Icaria editorial

Edizione: Cagliari, novembre 2017

Pagine: 40 (illustrato)

Formato: 23 x 23 cm

Genere: Ragazzi

Supporto: Cartaceo

ISBN: 978-84-98888-09-6 

Prezzo15 euro

DisponibilitàIn commercio

Presentazione: Rosa Regàs, Mauro Pala

Rilegatura: Copertina rigida e cucitura filo refe

Peso: 380 gr.

Materia: Testi letterari classici (riferiti a tutte le epoche)

Lingua di pubblicazione: catalano

Lingua originale: italiano

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