La Chiesa di Santa Lucia di Oristano
A.A.V.V.
Arianna Onidi
Il libro.
Questa pubblicazione è stata realizzata dalla Fondazione Giorgio Asproni. Progetto di ricerca e studio documentale in collaborazione con: Associazione Culturale Sa Illetta, Associazione Culturale Santi Quatuor Coronati di Cagliari, Istituto Sardo Studi Economici e Sociali (ISSES) di Oristano.
La chiesa di Santa Lucia ad Oristano, precedentemente intitolata ai Santi Quattro Coronati, appartiene al Gremio dei Muratori, già ospitato nel Seicento in una cappella della chiesa
oristanese di San Francesco, dove il Gremio ebbe cura dell’oratorio dedicato alla Santa sino al 1770.
La sinergia tra studiosi di diverse discipline ha dato origine ad un importante progetto di ricerca volto ad indagare la relazione che intercorre tra l’edificio religioso e il Gremio dei Muratori, muovendo da un patrimonio di competenze che hanno coinvolto storici, paleografi, architetti, archeologi e storici dell’arte.
Vengono affrontati numerosi problemi critici, tra i quali quello relativo alla collocazione cronologica dell’edificio. Alcuni elementi hanno portato a ipotizzare la costruzione della chiesa di Santa Lucia nel 1727, data restituita dall’iscrizione riportata all’interno dell’edifico. Altri dati avrebbero fatto ipotizzare una diversa genesi della struttura, articolata su più ambienti e dalla disposizione degli spazi non coerente con i dettami dell’architettura settecentesca.
Un obiettivo proposto nella ricerca è stato quello di risalire all’intitolazione originaria della chiesa, visto che all’interno della struttura si trovano i simulacri e un dipinto riconducibili all’iconografia dei Santi Quattro Coronati, legati al Gremio dei Muratori forse da un periodo precedente rispetto a quello di Santa Lucia, la cui venerazione e testimoniata dagli ex voto conservati nella sacrestia.
La ricerca ha prodotto importanti occasioni di apprendimento e la conseguente acquisizione di notizie storiche, riferimenti bibliografici, d’archivio e documentazione fotografica. Lo studio si è proposto pertanto di ricostruire le fasi edificatorie della chiesa, che hanno previsto la sistemazione dell’altare e l’apertura di nuovi ambienti. Un’indagine che ha consentito di colmare diverse lacune anche relativamente alle statue, i dipinti e gli oggetti sacri in generale.È stato fondamentale consultare la documentazione archivistica custodita all’interno dell’edificio, con particolare attenzione alle carte del Gremio dei Muratori, che comprendono l’Atto del 1615 e i capitoli di maestranza, nonché circa 952 pagine manoscritte raccolte in un volume cartaceo. È stata analizzata la documentazione di restauro, conservata presso le sedi della Soprintendenza Archivistica della Sardegna. Inoltre, al fine di riportare dati sulla storia più recente, sono stati visionati i microfilm dei quotidiani pubblicati nel secolo scorso, conservati nella Biblioteca Comunale di Cagliari. Particolare attenzione merita il lavoro di ricerca bibliografica sull’iconografia dei Santi Quattro Coronati svolto a Parigi, che ha avuto come principali istituti di riferimento l’Institut Nationale d’Histoire de l’art, la Bibliothèque Nationale de France (sito Richelieu e Arsenal) e la Bibliothèque Sainte Geneviève. In queste biblioteche sono state consultate circa ottanta opere a stampa interessanti l’iconografia dei Santi Quattro Coronati (dal XVII secolo al 2010) e, di sicuro interesse, sette miniature (databili dal 1335 al 1463), di cui una, presumibilmente, inedita.
Autore: A.A.V.V.
Editore: Abbà
Edizione: 2023
Pagine: 198
Formato: 21 x 24 cm
Supporto: Cartaceo
ISBN: 979-12-80927-13-2
Prezzo: 35 euro
Disponibilità: In commercio
Rilegatura: Brossura e cucitura
Collana: Iconografie
Lingua di pubblicazione: Italiano
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