L’autore.

Davide Casu. Nato ad Alghero, il 16 gennaio 1983, si forma negli ambienti artistici e culturali tra Alghero, Torino e Madrid. Si iscrive alla facoltà di lettere e filosofia del capoluogo piemontese, dove fonderà gli ésthesis. Trasferitosi in terra Iberica, predomina l’attività pittorica e numerose sono le sue esposizioni tra Alicante, Madrid, Illescas e Ciudad Real, con buoni apprezzamenti da parte della critica. Nel mentre, prosegue anche la sua attività concertistica e cantautorale per i locali madrileni. Tornato in Sardegna, continua ad esporre e scrivere; nel 2011 pubblica C’eran los Suelgius, opera letteraria in tre lingue, nel settembre seguente vince il Premio Pino Piras per la nuova canzone algherese. Nel 2013 pubblica Cabudianas con la casa editrice Nemapress e nel 2014 vince il Premio Sari con la poesia Torì, ed il Premio Italia mia, sezione narrativa, col racconto Il ritorno.  Sempre nello stesso anno esce nelle librerie col romanzo Baddes, nel 2015 segue una raccolta di poesie dal titolo Hablando con Castilla. Nell’ottobre del 2015 è finalista al Premio Andrea Parodi dove vince il premio per il miglior testo e il premio per la miglior musica, con la canzone Sant’Eulalia.  Attualmente studia presso il dipartimento di architettura dell’università di Sassari, dove ha conseguito il titolo di Urbanista. 

Il libro.

… Resta solo una disperata voglia di resistere riprendendosi la vita, a cominciare dalle cose più autentiche e semplici. L’amore per la natura innanzitutto.  Che per Davide Casu, cantautore e poeta, originale e orgogliosamente genuino, è disegnato di orizzonti mediterranei fatti di onde di acqua salata che bagnano la terra. Cieli notturni punteggiati di stelle ed emozioni rare.

…Tenui pennellate di paesaggi acquarellati con tutte le gradazioni dal grigio al nero, Casu è narratore controtendenza, alterna passione e delicatezza di sentimenti, leggerezza e profondità di temi. Si immerge nel dolore eppure ne prende le distanze con lucido distacco.  

…Sono il blues e la ballata rock, registrati in presa diretta, a dare il ritmo e i colori di un viaggio intenso di undici canzoni tessute di musica e poesia dove trovano spazio in modo sontuoso gli echi della tradizione catalana nella struggente “Santa Eulalia” (“La ramor del vent ravessa/ Que pareix que tengui pressa/ De mos portar/A lluny de les histories/
I de totes les baldories/ Que mos han matat”) che è un po’ come fosse il faro a guidare in una traversata notturna in mare. 

…Canzone d’autore quella di Davide Casu che prende il cuore, seduce con il suo  immaginario ricco di sogni e toccanti visioni. Quelle di chi è ancora capace di osservare umile e solitario la forza della natura 

…Come da sempre fanno i poeti che guardano lontano. Capaci di leggere nel presente i segni del declino e della catastrofe annunciata, mettere in guardia indicando la via per salvarsi mentre il pianeta lentamente muore

Dalla prefazione di Walter Porcedda.